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Cambiare decoder e tv: cosa sta succedendo al digitale terrestre

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di digitale terrestre. L’attuale standard per il digitale terrestre sta per andare in pensione, e ciò potrebbe costringerci ad affrontare nuovamente il cambio di tv o di decoder, come già successo con il passaggio da analogico a digitale.

Abbiamo chiesto alla redazione di cambiodecoder.it di spiegarci come funzionerà il nuovo digitale terrestre in arrivo nei prossimi mesi (clicca qui per visitare il sito completo). Lo spegnimento dell’attuale segnale verso quello nuovo, noto come DVB T2, arriverà in tutte le regioni entro la metà del 2022, ed è il momento di saperne di più!

Come scoprire se dobbiamo cambiare televisore o decoder

 Iniziamo con l’informazione più importante: come scopriamo se dobbiamo cambiare dispositivo? Prima dei perché, delle spiegazioni, delle soluzioni, scopriamo se davvero andremo incontro a questo problema.
Uno dei modi è quello di controllare sul sito del produttore, o nelle caratteristiche del televisore, se è compatibile con lo standard DVB T2. In realtà esiste anche un modo più veloce, direttamente a portata di telecomando.

Sia Rai che Mediaset hanno messo a disposizione due canali di test per capire se i nostri dispositivi non sono adatti al cambio di digitale terrestre. Questi canali sono i canali 100 e 200.

Verso quali casi possiamo andare incontro?

Il primo caso, quello che ci assicura non ci sia nessun problema, è quello dove appare una ben specifica scritta sullo schermo, HEVC Main 10. Con questa immagine sullo schermo non dovrete temere nulla: il vostro televisore è già adatto al passaggio.

Il secondo caso è quello in cui i canali non siano visibili: in tal caso il televisore non sarà più utilizzabile una volta che l’attuale segnale sarà sostituito dal nuovo.

Esistono altri casi, che potrebbero risolversi in un verso o nell’altro.

Se non trovate i canali, risintonizzate la vostra lista canali: potrebbero apparirvi, e risolvere il problema, o potrebbero non apparirvi. In quest’ultimo caso è probabile che il vostro televisore non sia più adatto al nuovo standard.

Se sul canale 100 e sul canale 200 trovate altri canali, al posto dei canali test, è consigliabile risintonizzare la lista canali, o spostare quei canali, così da cercare i due canali test.

Devo buttare il mio televisore?

Assolutamente no! Il televisore potrà tornare a essere utilizzabile acquistando semplicemente un decoder abilitato al nuovo standard, in modo simile a quanto successo al passaggio da analogico a digitale terrestre.
Non siamo quindi obbligati ad affrontare la spesa di un nuovo televisore, ma possiamo risolvere il nostro problema con una spesa minima.

Attualmente i decoder non hanno un costo eccessivo, spesso sotto i 50 euro, per cui non dobbiamo avere preoccupazioni eccessive.
In più dobbiamo ricordare che esiste un vero e proprio Bonus TV, messo a disposizione dalle istituzioni, che permette di ricevere uno sconto massimo di 50 euro sull’acquisto di un decoder o di un televisore.

Tutte le informazioni sono disponibili direttamente sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Devo cambiare antenna?

 Anche qui la risposta è no: il cambio di antenna non ha nulla a che vedere con questo cambio di standard. Il cambio coinvolge le frequenze, ma la nostra antenna continuerà a ricevere senza alcun problema. L’unico intervento che potremmo dover fare è solo quello di installare un nuovo decoder o cambiare televisore.

Il resto dell’impianto non sarà toccato in alcun modo dallo switch-off verso il DVB T2.

Quando avverrà il passaggio dal vecchio al nuovo standard?

 Il passaggio non sarà simultaneo in tutte le regioni. Lo switch-off, lo spegnimento del vecchio segnale in favore del DVB T2, avverrà nelle prime regioni il 31 Dicembre del 2021, mentre le ultime regioni vedranno tale procedimento nel Giugno del 2022.

Vediamo insieme l’elenco delle regioni e le date utili:

  • Valle d’Aosta – 31 Dicembre 2021
  • Piemonte – 31 Dicembre 2021
  • Lombardia – 31 Dicembre 2021
  • Veneto – 31 Dicembre 2021
  • Province di Trento e Bolzano – 31 Dicembre 2021
  • Friuli Venezia Giulia – 31 Dicembre 2021
  • Liguria – 31 Marzo 2022
  • Emilia Romagna – 31 Dicembre 2021
  • Toscana – 31 Marzo 2022
  • Umbria – 31 Marzo 2022
  • Marche – 20 Giugno 2022
  • Lazio – 31 Marzo 2022
  • Abruzzo – 20 Giugno 2022
  • Campania – 31 Marzo 2022
  • Molise – 20 Giugno 2022
  • Puglia – 20 Giugno 2022
  • Basilicata – 20 Giugno 2022
  • Calabria – 20 Giugno 2022
  • Sicilia – 20 Giugno 2022
  • Sardegna – 31 Marzo 2022